Recensioni

lunedì 15 febbraio 2016

Recensione del libro "I Dissidenti" di Sara Zelda Mazzini



 
Titolo: I Dissidenti
Autrice: Sara Zelda Mazzini
Genere: narrativa, autoconclusivo
Editore: Sara Zelda Mazzini
Pagine:  480
Prezzo cartaceo: 13,21 €
Prezzo ebook: 3,23 €





Sinossi: 
In un presente parallelo il mondo che conosciamo è agitato da una guerra tanto invisibile quanto spietata.
Madena, detta Mad, è una giovane donna che vive sospesa tra la ricerca di risposte a continue e pressanti domande e i bisogni di una famiglia ingombrante, composta dalla madre, la zia e il fratellino di sei anni. È un’era di anticonformismo a tutti i costi, in cui il nemico da combattere si identifica inevitabilmente con una comunità di individui ordinari che vive secondo valori tradizionali come il lavoro manuale, e rifiutando la celebrità. La ricerca di Mad la condurrà tra le rovine di un vecchio manicomio, da cui i Dissidenti si oppongono allo spirito del tempo con le loro stesse vite. Ma il destino ha già installato in questo luogo anche un oscuro personaggio, e l’inevitabile approfondirsi del rapporto con Mad farà emergere incubi ancestrali dal fondo della loro coscienza, portando alla luce un antico mistero.


Recensione:

Pensai a quanto dev’essere triste la vita del Destino, in un tempo in cui nessuno crede in lui. Un sacco di persone credono alla psicologia perché ritengono in qualche modo decoroso che la propria esistenza sia condizionata dal passato,mentre trovano inaccettabile l’idea che sia condizionata dal futuro.”

Madena è una giovane donna di trent'anni che vaga nella sua esistenza in cerca della dimensione idonea in cui trovare una giusta collocazione per i suoi vissuti ed i suoi pensieri.
Mad proviene da una famiglia piena di problemi, in cui non è mai riuscita a vivere serenamente.
Ella vaga in cerca di qualcosa di non ben specificato, in un contesto in cui imperversa una guerra spietata e dove sembra si sia perso ogni possibilità di vivere un'esistenza dignitosa.
Vagando di luogo in luogo e di città in città Mad viene a contatto con i Dissidenti, una comunità di individui fondata dall'ex cantante Syd Duncan.
I Dissidenti vivono totalmente dissociati dal mondo esterno, in un mondo circoscritto ed autosufficiente, dove non esiste il dominio della tecnologia e in cui la vita è fondata sul lavoro e sui rapporti sociali tra i suoi abitanti.
La comunità ha trovato la sua sede fissa nel frenocomio “San Girolamo” di Volterra.

Ho visto i Dissidenti riaprire finestre murate e recuperare porzioni di tetto dirute, sverniciare file di seggiole da cinema di un tempo, rinvenute qua e là per i padiglioni, trattarle, ridipingerle, fissarle al pavimento; li ho visti realizzare dei soppalchi, su cui sistemare il mixer (un impianto mostruoso con una miriade di tasti e lucette aggressive che Lodo e Pearce si divertono a spingere su e giù per sprigionare la musica ovunque), fabbricare ghirlande luminose e perfino palle strobo con l’ausilio di vecchi compact disc: li ho visti fare tutto questo con una spontaneità e una dedizione tali che a volte, nel guardarli, mi è parso di esperire un episodio di immortalità. Forse è così che si sentivano gli dèi quando crearono la Terra.”

Tra le mura del frenocomio si snoda la vita dei suoi abitanti, fatta di lavoro, di musica e di relazioni.
Mad si trova così in un ambiente a lei consono, in cui trovare la propria dimensione e in cui potersi esprimere liberamente ricongiungendosi con la sua vita e col suo passato.

Conoscevo già le meraviglie di cui sono capaci i Dissidenti, ma non li avevo ancora visti trasformare un edificio sotto i miei occhi. Al momento del mio arrivo, in giugno, l’aura attorno allo Charcot era ruvida e urticante. I vetri azzurri delle finestre stridevano nella vertigine dell’ombra come tanti denti rotti. Dall’insegna fissata al di sopra dell’ingresso, recante il nome Charcot in fredde e geometriche lettere scure, si protendeva un lampione minaccioso, ormai spento da tempo, vomitando un intrico di cavi recisi come sintomi della sua inutilità. Mi sono sentita sollevata quando è stato rimosso. Per qualche inspiegabile ragione, su tutti gli orrori che ho scoperto in questo posto quel lampione era di gran lunga la cosa più inquietante.”

Ogni relazione ed ogni esperienza all'interno della comunità è occasione di riflessione e di mutamento.
In tale contesto fondamentali saranno le relazioni che Mad verrà ad instaurare, in particolare quella con Loki, un'anima in pena tanto quanto lo è quella di Mad.

Siamo entrambi individui trafitti dalla vita – tutto ci attraversa, tutto ci fa male – e il nostro bisogno di essere vivi si amplifica dentro al riflesso di reciproche emozioni. Non siamo mai felici, ma entusiasti. Non ci sentiamo mai tristi, bensì disperati. Se piangiamo, straripiamo. E quando ci arrabbiamo, ci infuriamo. Non siamo in grado di guardare a un tramonto senza sentirci sopraffare dalla bellezza dell’ultimo sole, o di ascoltare una canzone senza rievocare la nostra intera esistenza. Nei momenti migliori veniamo schiacciati dalla consapevolezza che non saremo mai più felici di così, in quelli più tristi gonfiamo il nostro cuore con la gioia di farci del male. Non siamo strutturalmente predisposti ad amare senza soffrire, né a soffrire se non per amore.”

Il romanzo “I Dissidenti” è un romanzo dalle ampie vedute, ricco di riflessioni e dalla struttura molto complessa.
In esso troviamo numerosi momenti di grande intensità emotiva, in cui il pensiero si rende libero di scorrere e vagare lungo vie sconosciute o già percorse infinite volte.
La vita all'interno della comunità è avulsa dai problemi del vivere quotidiano nella società odierna fatta di guerriglie, di contrasti politici e religiosi, di tecnologia dilagante, di indifferenza e di grandi solitudini.
Nella comunità non si è mai soli e la persona riprende il contatto con la vita naturale, con gli animali e con la musica, che è il vero ed unico veicolo dell'espressività delle emozioni.
Il passato ritorna presente ed incombe su ogni soggetto rendendo vivida la sua esperienza e rendendo palpabili le forti emozioni.
Tutto ruora intorno alla musica. Tutto è musica. La vita è musica. Persino la morte è musica.
Così è nella musica che si svolge il gioco della vita, sino a giungere ad una spietatissima guerra finale in cui non si risparmia nessun colpo fatto di note e canzoni.



Buona lettura.


Luce






8 commenti:

  1. Sembra un libro dalla trama davvero molto originale. Dai brani tratti dal libro si nota che è scritto molto bene. Bellissima la recensione mi ha incuriosito tantissimo!

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    1. Sono contenta che la mia recensione ti abbia incuriosito.

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  2. Bellissima recesione! Non conscoevo questo libro e mi hai incuriosita molto, anche eprché amo il genere.

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    1. Grazie! Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta :) Grazie anche per essere passata ;)

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  3. Una bella recensione velata di mistero. Mi incuriosisce molto :)

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    1. Mi fa piacere che la mia recensione ti abbia incuriosito!

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  4. Mi sembra un libro molto particolare e allo stesso tempo molto complesso, forse non lo leggerei un romanzo del genere. Non so!

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    1. Si è un libro molto particolare, penso che non possa piacere a tutti, specialmente a chi cerca romanzi molto lineari.

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