Recensioni

venerdì 24 febbraio 2017

Recensione: "Strane creature" di Tracy Chevalier edito Neri Pozza




Titolo: Strane creature
Autore: Tracy Chevalier
Pagine: 288
Prezzo: 16,50
Genere: Storico
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione: 2009


Trama: 

È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio sulla costa meridionale inglese. Le stagioni si susseguono senza scosse in paese e il decoro britannico si sposa perfettamente con la tranquilla vita di una provincia all'inizio del diciannovesimo secolo. Un giorno, però, sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot e la quiete è subito un pallido ricordo. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda, sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite, sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani, coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa. Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella per l'età che ha, ma se ne va in giro come una persona orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary Anning, la figlia dell'ebanista.




RECENSIONE:

Agli inizi dell'Ottocento le tre sorelle Philpot si trasferiscono dalla frizzante e vivace città di Londra alla tranquilla cittadina di Lyme Regis, piccolo paese situato in riva al mare.
Le tre sorelle sono tutt'e tre signorine ed inizialmente faticano molto ad adeguarsi ai nuovi ritmi lenti e alle nuove atmosfere tranquille della cittadina di Lyme.
Le due sorelle maggiori sono ormai consapevoli che il loro stato di zitelle non potrà più essere modificato, mentre la più piccola Margaret si dedica a quel po' di vita sociale che l'ambiente tranquillo del paese può offrire, nutrendo ancora la speranza di trovare marito e di sistemarsi.
Le due sorelle maggiori, però, non si perdono d'animo e ben presto trovano ognuna un interesse che le appassiona e le tiene occupate: la tranquilla Louise si dedica al giardinaggio, mentre la più turbolenta Elizabeth si dedica interamente alla ricerca e alla raccolta di fossili, di cui è piena la costa di Lyme.
Grazie alla sua passione per i fossili la vita di Elizabeth si incrocia con quella di Mary Anning, figlia dell'ebanista del paese, conosciuta da tutti perché diventata famosa per essere scampata da un fulmine quando era ancora in fasce.

La piccola Mary insieme al padre coltiva anch'ella la passione per i fossili e questo interesse comune porterà le due donne, Mary Anning ed Elizabeth Philpot, ad instaurare un forte legame di amicizia, nonostante la notevole differenza di età e l'appartenenza a ceti sociali di diverso livello.
Infatti, mentre Elizabeth appartiene ad un ceto sociale elevato Mary vive in situazione di povertà, specialmente dopo la morte prematura del padre.
Per Mary trovare i “ninnoli”, come vengono da lei denominati, è di vitale importanza, in quanto la scoperta dei fossili inizia ad attirare molti turisti a Lyme e poter vendere loro qualche reperto è diventata l'unica fonte di sostentamento per lei e per la sua famiglia, composta dalla madre e dal fratello.
Mary però ha un grande vantaggio: lei “ha occhio” per i ninnoli, riesce a scovarli facilmente nelle spiagge di Lyme incastrati nelle rocce e nascosti dagli smottamenti del terreno avvenuti nel tempo.
Così ella insegnerà alla signorina Elizabeth tutti i segreti per scoprire i fossili ed a sua volta verrà istruita da ques'ultima sull'esatta denominazione dei vari fossili che vanno ritrovando e sul modo di ordinarli e catalogarli.

In paese, però, la ricerca di questi reperti non è vista di buon occhio, infatti da molti i fossili sono giudicati alla stregua di manufatti diabolici, in quanto la loro semplice esistenza contrasta visibilmente con gli insegnamenti della Bibbia, in cui viene tramandato che Dio ha creato creature perfette come lo è il suo intero operato: teoria in netto contrasto con i concetti quali ”estinzione” ed ”evoluzione” che a quell'epoca si andavano diffondendo.
Una svolta decisiva nella vita di Mary è rappresentata dal ritrovamento di un enorme fossile: un grosso cranio con un enorme occhio che assomiglia ad un gigantesco coccodrillo.

La scoperta del “cocco” (così viene chiamato da Mary) rappresenterà non solo una nuova fonte di guadagno per la stessa Mary ma anche un punto di svolta decisivo per le conoscenze scientifiche nell'ambito della teoria evoluzionistica: infatti si rivela essere una scoperta fondamentale in quanto non si tratta di un grande coccodrillo ma di un “ittiosauro”.

Be’, quando Mary Anning lo scoprì cambiò, senza volerlo, il nostro modo di vedere il mondo. Di colpo era apparsa questa creatura misteriosa, di cui non c’era traccia sulla terra. Una creatura che non esisteva più da chissà quanto tempo, una specie estinta… ovvero, scomparsa per sempre. Quella scoperta fece nascere il dubbio che il mondo fosse soggetto ai cambiamenti, che si trasformasse, anche se molto lentamente, invece di rimanere sempre uguale a se stesso, come si pensava in precedenza.”

Le scoperte di Mary hanno attirato l'interesse dei paleontologi del tempo e hanno reso possibile lo sviluppo della teoria darwiniana dell'estinzione e dell'evoluzione così come la conosciamo ai giorni nostri.
I riconoscimenti all'attività di Mary Anning sono però giunti con molto ritardo, in quanto nel periodo storico in cui si collocano gli eventi, alle donne veniva precluso l'accesso al mondo e alle conoscenze scientifiche.

Noi cacciatori di fossili trascorriamo ore e ore, giorno dopo giorno, davanti al mare, con ogni tempo. Abbiamo le facce scottate dal sole, i capelli arruffati dal vento, gli occhi perennemente strizzati, le dita screpolate. Le nostre scarpe sono bordate di melma e scolorite dall’acqua salmastra. La sera rincasiamo con le vesti sudice e spesso senza aver trovato nulla. Ma siamo pazienti e volenterosi e non ci lasciamo scoraggiare se ci capita di tornare a mani vuote. Ognuno di noi ha le sue manie […] ma siamo attenti a ogni dono che le scogliere hanno da offrirci. C’è chi vende ciò che trova e chi lo custodisce gelosamente. Prendiamo sempre nota del luogo e del momento in cui abbiamo scovato i nostri tesori e li mostriamo con orgoglio. Li studiamo, confrontiamo con diversi esemplari, formuliamo teorie sulla loro origine. Gli uomini le scrivono e le pubblicano sulle riviste scientifiche, noi dobbiamo limitarci a leggerle, purtroppo.”

L'autrice del libro “Strane creature”, Tracy Chevalier, è riuscita ad integrare armoniosamente i fatti storici realmente accaduti con le note romanzate della vicenda.
La storia di amicizia con la signorina Philpot è un punto cruciale nello svolgimento della narrazione. Nonostante il rapporto tra Mary ed Elizabeth sia per molti versi travagliato, in quanto costellato da sottili invidie e piccole scaramucce, alla fin fine si rivela decisivo per lo svolgimento delle vicende e per il riconoscimento e l'affermazione del ruolo di Mary Anning nello sviluppo della teoria evoluzionistica.
La narrazione infatti si svolge su due piani: nei capitoli si alternano le voci narranti di Mary e di Elizabeth che raccontano la storia dal loro punto di vista, creando un intreccio armonioso e movimentato dei fatti storici accaduti, integrati con eventi creati puramente dalla fantasia dell'autrice.
La lettura del libro è scorrevole e molto affascinante. La scoperta dei fossili diviene il punto focale per la concretizzazione di concetti fondamentali ormai affermati nel mondo scientifico e per lo sviluppo di una storia di grande amicizia che travalica le differenze di appartenenza sociale, così fondamentali a quel tempo, e la differenza di età cronologica tra le due protagoniste.




Buona lettura!



Luce





 

2 commenti:

  1. Bellissima e interessantissima recensione. Il libro in questione sembra piuttosto affascinante. Lo aggiungo alla mia wl con la speranza di poterlo leggere al più presto.

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    1. Grazie per i complimenti alla recensione! Sono molto apprezzati ^_^ Devi leggere assolutamente il libro, ne vale davvero la pena. E' una lettura rilassante e molto istruttiva!

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