Titolo:
Strane creature
Autore:
Tracy Chevalier
Pagine:
288
Prezzo:
16,50
Genere:
Storico
Editore:
Neri Pozza
Anno
di pubblicazione: 2009
Trama:
È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio sulla costa meridionale
inglese. Le stagioni si susseguono senza scosse in paese e il decoro
britannico si sposa perfettamente con la tranquilla vita di una
provincia all'inizio del diciannovesimo secolo. Un giorno, però,
sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot e la quiete è subito un
pallido ricordo. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda,
sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal
vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite,
sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti
alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi
vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani,
coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel
piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i
figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a
costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa.
Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella
per l'età che ha, ma se ne va in giro come una persona
orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di
civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary
Anning, la figlia dell'ebanista.
RECENSIONE:
Agli
inizi dell'Ottocento le tre sorelle Philpot si trasferiscono dalla
frizzante e vivace città di Londra alla tranquilla cittadina di Lyme
Regis, piccolo paese situato in riva al mare.
Le
tre sorelle sono tutt'e tre signorine ed inizialmente faticano molto
ad adeguarsi ai nuovi ritmi lenti e alle nuove atmosfere tranquille
della cittadina di Lyme.
Le
due sorelle maggiori sono ormai consapevoli che il loro stato di
zitelle non potrà più essere modificato, mentre la più piccola
Margaret si dedica a quel po' di vita sociale che l'ambiente
tranquillo del paese può offrire, nutrendo ancora la speranza di
trovare marito e di sistemarsi.
Le
due sorelle maggiori, però, non si perdono d'animo e ben presto
trovano ognuna un interesse che le appassiona e le tiene occupate: la
tranquilla Louise si dedica al giardinaggio, mentre la più
turbolenta Elizabeth si dedica interamente alla ricerca e alla
raccolta di fossili, di cui è piena la costa di Lyme.
Grazie
alla sua passione per i fossili la vita di Elizabeth si incrocia con
quella di Mary Anning, figlia dell'ebanista del paese, conosciuta da
tutti perché diventata famosa per essere scampata da un fulmine
quando era ancora in fasce.
La
piccola Mary insieme al padre coltiva anch'ella la passione per i
fossili e questo interesse comune porterà le due donne, Mary Anning
ed Elizabeth Philpot, ad instaurare un forte legame di amicizia,
nonostante la notevole differenza di età e l'appartenenza a ceti
sociali di diverso livello.
Infatti,
mentre Elizabeth appartiene ad un ceto sociale elevato Mary vive in
situazione di povertà, specialmente dopo la morte prematura del
padre.
Per
Mary trovare i “ninnoli”, come vengono da lei denominati, è di
vitale importanza, in quanto la scoperta dei fossili inizia ad
attirare molti turisti a Lyme e poter vendere loro qualche reperto è
diventata l'unica fonte di sostentamento per lei e per la sua
famiglia, composta dalla madre e dal fratello.
Mary
però ha un grande vantaggio: lei “ha occhio” per i ninnoli,
riesce a scovarli facilmente nelle spiagge di Lyme incastrati nelle
rocce e nascosti dagli smottamenti del terreno avvenuti nel tempo.
Così
ella insegnerà alla signorina Elizabeth tutti i segreti per scoprire
i fossili ed a sua volta verrà istruita da ques'ultima sull'esatta
denominazione dei vari fossili che vanno ritrovando e sul modo di
ordinarli e catalogarli.
In
paese, però, la ricerca di questi reperti non è vista di buon
occhio, infatti da molti i fossili sono giudicati alla stregua di
manufatti diabolici, in quanto la loro semplice esistenza contrasta
visibilmente con gli insegnamenti della Bibbia, in cui viene
tramandato che Dio ha creato creature perfette come lo è il suo
intero operato: teoria in netto contrasto con i concetti quali
”estinzione” ed ”evoluzione” che a quell'epoca si andavano
diffondendo.
Una
svolta decisiva nella vita di Mary è rappresentata dal ritrovamento
di un enorme fossile: un grosso cranio con un enorme occhio che
assomiglia ad un gigantesco coccodrillo.
La
scoperta del “cocco” (così viene chiamato da Mary) rappresenterà
non solo una nuova fonte di guadagno per la stessa Mary ma anche un
punto di svolta decisivo per le conoscenze scientifiche nell'ambito
della teoria evoluzionistica: infatti si rivela essere una scoperta
fondamentale in quanto non si tratta di un grande coccodrillo ma di
un “ittiosauro”.
“Be’,
quando Mary Anning lo scoprì cambiò, senza volerlo, il nostro modo
di vedere il mondo. Di colpo era apparsa questa creatura misteriosa,
di cui non c’era traccia sulla terra. Una creatura che non esisteva
più da chissà quanto tempo, una specie estinta… ovvero, scomparsa
per sempre. Quella scoperta fece nascere il dubbio che il mondo fosse
soggetto ai cambiamenti, che si trasformasse, anche se molto
lentamente, invece di rimanere sempre uguale a se stesso, come si
pensava in precedenza.”
Le
scoperte di Mary hanno attirato l'interesse dei paleontologi del
tempo e hanno reso possibile lo sviluppo della teoria darwiniana
dell'estinzione e dell'evoluzione così come la conosciamo ai giorni
nostri.
I
riconoscimenti all'attività di Mary Anning sono però giunti con
molto ritardo, in quanto nel periodo storico in cui si collocano gli
eventi, alle donne veniva precluso l'accesso al mondo e alle
conoscenze scientifiche.
“Noi
cacciatori di fossili trascorriamo ore e ore, giorno dopo giorno,
davanti al mare, con ogni tempo. Abbiamo le facce scottate dal sole,
i capelli arruffati dal vento, gli occhi perennemente strizzati, le
dita screpolate. Le nostre scarpe sono bordate di melma e scolorite
dall’acqua salmastra. La sera rincasiamo con le vesti sudice e
spesso senza aver trovato nulla. Ma siamo pazienti e volenterosi e
non ci lasciamo scoraggiare se ci capita di tornare a mani vuote.
Ognuno di noi ha le sue manie […] ma siamo attenti a ogni dono che
le scogliere hanno da offrirci. C’è chi vende ciò che trova e chi
lo custodisce gelosamente. Prendiamo sempre nota del luogo e del
momento in cui abbiamo scovato i nostri tesori e li mostriamo con
orgoglio. Li studiamo, confrontiamo con diversi esemplari, formuliamo
teorie sulla loro origine. Gli uomini le scrivono e le pubblicano
sulle riviste scientifiche, noi dobbiamo limitarci a leggerle,
purtroppo.”
L'autrice
del libro “Strane creature”, Tracy Chevalier, è riuscita ad
integrare armoniosamente i fatti storici realmente accaduti con le
note romanzate della vicenda.
La
storia di amicizia con la signorina Philpot è un punto cruciale
nello svolgimento della narrazione. Nonostante il rapporto tra Mary
ed Elizabeth sia per molti versi travagliato, in quanto costellato da
sottili invidie e piccole scaramucce, alla fin fine si rivela
decisivo per lo svolgimento delle vicende e per il riconoscimento e
l'affermazione del ruolo di Mary Anning nello sviluppo della teoria
evoluzionistica.
La
narrazione infatti si svolge su due piani: nei capitoli si alternano
le voci narranti di Mary e di Elizabeth che raccontano la storia dal
loro punto di vista, creando un intreccio armonioso e movimentato dei
fatti storici accaduti, integrati con eventi creati puramente dalla
fantasia dell'autrice.
La
lettura del libro è scorrevole e molto affascinante. La scoperta dei
fossili diviene il punto focale per la concretizzazione di concetti
fondamentali ormai affermati nel mondo scientifico e per lo sviluppo
di una storia di grande amicizia che travalica le differenze di
appartenenza sociale, così fondamentali a quel tempo, e la
differenza di età cronologica tra le due protagoniste.
Buona lettura!
Luce
Bellissima e interessantissima recensione. Il libro in questione sembra piuttosto affascinante. Lo aggiungo alla mia wl con la speranza di poterlo leggere al più presto.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti alla recensione! Sono molto apprezzati ^_^ Devi leggere assolutamente il libro, ne vale davvero la pena. E' una lettura rilassante e molto istruttiva!
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