Ti amo di Simone Regazzoni (9 febbraio)
Spesso pensiamo di vivere nell’epoca della fine del mondo, quella in
cui valori, idee e sogni collettivi sono ridotti in cenere. Quella in
cui al rischio dell’incontro con l’Altro si preferisce il più semplice e
immediato interesse personale. Lo stesso accade a un sentimento pericoloso e travolgente come l’amore: nonostante sia continuamente rappresentato e celebrato, oggi diventa sempre più un piacere individuale, che non cerca lo scambio, addomesticato. Riusciremo a reinventare l’amore e a salvarlo? Per farlo, è necessario restituirgli il ruolo che gli compete: un ruolo senza compromessi, filosofico ed esistenziale. Con Ti amo Simone Regazzoni costruisce un profilo del sentimento amoroso, esaminandone gioie e tristezze, slanci e limiti, ma soprattutto interrogandosi sul suo destino.
L’Europa in trenta lezioni di Gianfranco Pasquino (14 febbraio)
Un tempo l’Unione Europea non era che un sogno: confinati dal
fascismo sull’isola di Ventotene, tra i bagliori sinistri della guerra
mondiale che infuria lontano, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi scrivono
il famoso Manifesto, in cui l’unità dell’Europa è già «una impellente
tragica necessità». Oggi l’Unione Europea – a sessant’anni dagli accordi
di Roma che diedero vita il 25 marzo 1957 al suo nucleo iniziale, la
Comunità Economica Europea – viene considerata da molti suoi cittadini un’istituzione distante e complessa, per non dire minacciosa e complicata.
Eppure, per il suo ruolo centrale su tutti gli aspetti del vivere
comune, l’immigrazione, l’economia, la difesa dei diritti individuali e
collettivi o la tutela delle minoranze, bisogna tornare a considerarla una risorsa di tutti e che tutti riguarda. A partire da questa consapevolezza Gianfranco Pasquino ci racconta con passo rapido e ampiezza di sguardo il passato e il presente di questo sogno difficile: trenta
brevi lezioni che ricostruiscono gli equilibri di potere su cui si
regge, gli organismi di cui è composta, i suoi valori-guida, le
personalità che ne hanno influenzato lo sviluppo, le problematiche di
ieri e di oggi.
Eccentrici in guerra di Andrea Santangelo (28 febbraio)
Siamo abituati a vedere i militari come uomini austeri, stretti nella
disciplina rigorosa della loro divisa. Eppure vi furono soldati che
fecero dell’eccentricità la loro uniforme e della capacità di uscire
dagli schemi la loro arma migliore; uomini unici, spesso
dimenticati dalla storia ufficiale, ma rimasti nelle cronache del tempo
per il loro carattere e le loro abitudini. Scopriamo così la
storia del colonnello Jack Churchill che provò a resistere alle bombe
tedesche suonando la cornamusa, o di Lyudmila Pavlichenko, la migliore
tiratrice di Russia; del generale che si sentiva un cowboy o del
sergente nudista fanatico di Bibbia e revolver. Con un testo
ricco di aneddoti, accurato e divertente, Santangelo ci porta sui campi
di battaglia del novecento, salvando le storie uniche di questi
personaggi, compagni di armi nel grande esercito degli eccentrici.
Norwegian Wood di Lars Mytting
In un mondo sempre più veloce e metropolitano, tra cemento e
smartphone, fermarsi a contemplare e praticare l’antica arte del legno
può essere un’inattesa via di salvezza.
Il norvegese Lars Mytting ci racconta passo passo come si scelgono
gli alberi, come si tagliano, come si accatasta la legna e come la si
mette da parte per farla asciugare e poi, alla fine, bruciare.
Ma mentre ci parla di taglialegna, di motoseghe e di camini, quello
che poteva sembrare un semplice manuale pratico diventa una meditazione
sull’istinto di sopravvivenza e sul rapporto tra uomo e natura, fatto di
tempi lunghi e silenzi.
Le belle città di Marco Romano
La guida turistica chiusa nello zaino, lo sguardo verso l’alto, il
viaggiatore dovrà farsi condurre dalle sue sensazioni, da ciò che attrae
il suo occhio. Un occhio che, come spiega Marco Romano, dotto urbanista
e instancabile camminatore, va nutrito con la curiosità e allenato con
lo studio, perché l’estetica della città è una disciplina consolidata e
rigorosa, che non differisce in niente dalla valutazione di qualsiasi
opera in ogni altro campo della critica d’arte.
Cremlino di Catherine Merridale
Catherine Merridale ci accompagna nel complicato dedalo della
topografia e della storia del Cremlino e della Russia tutta, un’epopea
tragica che ha visto succedersi gli eredi di Gengis Khan e i boiari,
Ivan il Terribile e Pietro il Grande, Nicola I e i Romanov, Lenin e
Stalin, Gorbačev e Elc’in, fino al presente di Putin. Più volte
distrutto, ricostruito, ripensato e riprogettato, il Cremlino è il
frutto dell’unione tra cultura delle steppe e cultura europea, un
tripudio architettonico che coniuga stile russo e Rinascimento italiano,
eclettismo e autarchia. Nella tetra penombra delle chiese sepolte,
sotto la polvere degli archivi segreti, nella miriade di mappe antiche e
documenti riservati, batte ancora oggi il cuore politico della Russia.
Buone letture.
Luce
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