Recensioni

giovedì 5 marzo 2015

Recensione del libro "L'età più bella" di Barbara Bolzan







Titolo: L’età più bella

Autore: Barbara Bolzan

Editore: Butterfly Edizioni

Pagine: 230

Prezzo: 14,00 €

I edizione: aprile 2014








  Sinossi: Caterina è una sedicenne come tante: studia, esce con il suo ragazzo Maurizio, partecipa alle feste degli amici. La sua vita cambia improvvisamente quando, dopo un’interrogazione, sviene e cade, battendo la testa. Quello è solo il primo di una lunga serie di episodi simili: il cuore che batte più forte, il calore nel viso, la caduta. Inizia così, per Caterina, un inferno fatto di ospedali, esami invasivi, infermiere pettegole, dolore e, soprattutto, incertezza. Gli esami non rivelano alcuna anomalia fisica e lo spettro di una malattia psichiatrica inizia ad aleggiare sulla sua vita, soffocandola. Emarginata dai compagni, amata ossessivamente da Maurizio, Caterina dovrà affrontare la diffidenza dei medici e la malizia di chi crede che ogni suo malessere sia pura finzione.
  Con una prosa piena, intensa e ricca di preziose citazioni letterarie, Barbara Bolzan traccia il profilo di un’adolescenza vissuta nell’incertezza e nella paura, sulla quale troneggia una malattia poco conosciuta e ancor meno compresa: l’epilessia. Emerge il ritratto di una ragazza forte, già donna, in grado di trarre il meglio dalle proprie debolezze e di risorgere, eterna fenice, dalle ceneri del proprio inferno privato.


Recensione: Un romanzo intenso che narra le vicende ed i vissuti interiori di una ragazza nella sua “età più bella”, che si trova a dover affrontare una realtà per molti versi inverosimile e nel contempo travagliata e dolorosa.
  Come se si trovasse nel tempo sospeso di una realtà parallela, nella sua vita si snoda lo scontro tra una verità palese come la malattia e le diagnosi svianti, approssimative e sbrigative (in cui sovente ricadono le professionalità mediche), fino al raggiungimento di quello che sembra un “traguardo”, una conquista: la diagnosi.
 In tal modo l'aver dato il giusto nome alla malattia diviene motivo di sollievo e di “soddisfazione”, nonostante tutto ciò che la malattia in sé implichi.
  La forma della narrazione è molto scorrevole e la trama ben strutturata. Le vicende narrate sono molto coinvolgenti e il messaggio di forza e di caparbietà che se ne trae diviene un dono prezioso da custodire dentro di sé.
 Ne consiglio a tutti la lettura perché è un arricchimento, affinché questo romanzo possa divenire un mezzo per sensibilizzare la classe medica in particolare e la gente comune in generale, nei confronti dei danni che determinate stigmatizzazioni possono provocare nell'intimo di una persona. 
 

Questa recensione è inserita anche sul sito di amazon nella pagina dell'acquisto del libro.

Luce






10 commenti:

  1. Credo che sia una lettura forte, ma ha un messaggio ancora più forte <3 complimenti!

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  2. Grazie a Luce per le sue meravigliose parole!
    Sì, il romanzo è... forse un po' crudo, per l'argomento trattato "senza veli". Ma sicuramente, alla fine, c'è un messaggio di importante speranza e comprensione, che mi auguro arrivi dritto al cuore della gente!

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    1. Grazie a te, per aver scritto un libro così intenso e profondo.

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  3. L'argomento di questo libro è un po' pesante, personalmente non lo leggerei... Ma non dubito che sia bellissimo. Non lo leggerei soltanto per questioni molto personali!

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    1. Capisco, anche se è davvero un peccato non leggerlo. Ma capisco che non ti senti l'animo predisposto. Un bacio

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  4. Un argomento molto interessante. Bella recensione.

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  5. Un libro intenso, bellissimo e l'argomento se pur trattato in maniera seria e profonda non genera ansie e angosce, come temevo. La Bolzan ha davvero una penna magica! Di suo ho letto anche Il furto dei Munch e mi sento di consigliarlo, davvero magistrale...

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    1. Il furto dei Munch è una lettura molto interessante. Spero di leggerlo :)

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