Recensioni

giovedì 23 aprile 2015

Recensione: "Apostasia" di Marie Albes



Sinossi:
Non si muore per amore, siamo progettati per sopportarlo.

Chiara affronta la sua vita con il sorriso: sono ormai dieci anni che vive in un piccolo convento nelle campagne fiorentine dove il tempo pare essersi fermato, e la fede che l'ha spinta a prendere i voti sembra crescere come un fiore in primavera.
Ma ecco che un giorno arriva José Velasco – giovane spagnolo venuto in Italia per scoprire il segreto che tormenta la sua famiglia da anni – e per la prima volta Chiara sente qualcosa palpitarle dentro al petto, un sentimento profondamente sbagliato per una ragazza che indossa un velo come il suo.
Così l'amore inizia il suo gioco di sguardi, e mentre José è costretto a lavorare nelle campagne intorno al convento per riuscire a indagare sul proprio passato, Chiara passa le giornate aspettando l'ora di lezione che trascorre con lui, per insegnargli una lingua che in realtà José conosce già abbastanza bene.
Nel frattempo l'estate scivola via, lasciando che Chiara e José continuino a inseguirsi a vicenda, ormai incapaci di ignorare ciò che li invade, ma allo stesso tempo impauriti da un vincolo che rappresenta qualcosa di più pericoloso di un semplice voto monastico.
E se la religione fosse più forte dell'amore? Il libero arbitrio forse esiste veramente, ma è qualcosa di molto fragile 

La mia recensione:

Ho già avuto modo di apprezzare lo stile della scrittrice Marie Albes grazie al precedente romanzo fantasy Dryadem (di cui ho fatto la recensione).
“Apostasia” è il suo nuovo romanzo, uscito a marzo di quest'anno, col quale la scrittrice riesce a sorprendere i suoi lettori offrendo un genere del tutto diverso.

“Apostasia” narra una storia d'amore, di vita e di fede.
Così come per la protagonista del racconto il colore rosa è poco consono a descrivere la vita interiore di una donna, allo stesso modo il colore rosa non è consono a descrivere il genere del romanzo che la stessa autrice definisce “amaranto”, come amaranto è il colore associato alle donne dalla protagonista:

“Il rosa era un colore debole, ma le donne non erano per niente deboli; dovevano invece manifestare forza in quella vita così ribelle e aleatoria, nonché un carisma tale che non poteva essere dipinto di rosa.
No, lei non sarebbe mai stata associata a quel colore; piuttosto al color amaranto, perché è un colore delicato ma non debole, deciso ma non arrogante, e soprattutto forte. Sempre più forte.” [cit.]

Chiara è una giovane donna che ha deciso di offrire completamente la sua vita a Dio. Vive serena con la consapevolezza che la sua scelta di vita è consona al volere di Dio.
Quando nel convento immerso nelle campagne fiorentine fa la sua comparsa il giovane marinaio spagnolo José Velasco, il cuore di Chiara inizia a palpitare per una nuova emozione, che lei non ha mai conosciuto prima di allora.
Chiara a poco a poco diverrà consapevole del nuovo sentimento che sta sbocciando dentro al suo cuore e si farà avvolgere dall'amore ardente di Josè, che con le parole: “Come puoi continuare a vivere questa vita, senza sapere cosa voglia dire vivere veramente?” riuscirà a convincerla a lasciarsi andare a vivere la vera vita.
Il termine “Apostasia” significa rinunciare alla propria religione per aderire ad un altro credo e Chiara, forte nella sua fede, dovrà scegliere se rinunciare al suo velo monacale per abbracciare la “religione dell'amore”.
Chiara è una donna di fede e il passato di Josè è avvolto dal mistero e da tanti segreti sempre celati. Insieme riusciranno a scoprire le verità nascoste, ma questo avrà dure ripercussioni sulle loro esistenze. I protagonisti allora si allontaneranno dalle sensazioni idilliache dell'amore e conosceranno l'infelicità più dura:
L’infelicità è simile al grigio, forse perché è un colore spento, e l’infelicità spegne le persone.
Dicono che l’amore sia rosso brillante, forte e caldo; ma anche questo è solo un punto di vista.
Perché il rosso è solo un colore e pertanto può perdere vivacità, tono; così il rosso diventa spento, altro non è che una sfumatura del grigio. Dunque l’amore è grigio. E il grigio è tristezza, solitudine. L’amore è solitudine.”

La storia avrà degli sviluppi sorprendenti e terrà il lettore incollato alle pagine sino all'ultima riga.
Non voglio svelare altro di questo romanzo, ma invito caldamente a leggerlo, perché è scritto molto bene e perché affronta tematiche importanti con molta delicatezza.
Lo stile della scrittrice è introspettivo ed anche molto poetico. Personalmente ho apprezzato anche l'eleganza con cui ha affrontato determinati passaggi, rendendo la storia sempre coinvolgente ed emozionante.




“Apostasia” è un libro che si “divora” in pochissime ore, che tiene sempre il cuore in sospeso e che riempie l'animo di serenità.
Le emozioni, i colori e le atmosfere, che animano il romanzo e che riescono a catturare il cuore e l'animo del lettore, sono ben rappresentati dal bellissimo booktrailer di presentazione.
La dolcezza dei personaggi è quasi spiazzante, così come lo è la storia nel suo complesso.
Appena girata l'ultima pagina, un dolce senso di rilassatezza invade il cuore, sentendosi appagati dalla lettura appena compiuta.



Luce


8 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ciao! Innanzi tutto complimenti per il blog, tanti post interessanti. Ti ho trovato grazie al link party del Il rifugio degli elfi, in questo giorni per festeggiare i 100 follow ne ho creato uno io: ti andrebbe di partecipare?
    Eccoti qui il link, ti aspetto =D
    http://piccolemacchiedinchiostro.blogspot.it/2015/05/buona-domenica-cari-amici-di-piccole.html

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  3. Non mi attirano granchè le storie di suore e preti "spogliati"...

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    1. Neanche a me fanno impazzire, ma ti assicuro che questa storia è di una delicatezza estrema. E' una piacevole lettura.

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  4. Ha una trama davvero interessante, anche la cover non è male.

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    1. Molto bella la cover ed anche il contenuto. Ideale per trascorrere qualche oretta rilassante e piacevole.

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